L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU), un programma di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026.

Per accedere a queste risorse, il governo italiano il 30 aprile 2021 ha inviato alla Commissione il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) documento che contiene la descrizione dettagliata dei progetti, degli investimenti e delle riforme da realizzare entro il 2026 seguendo i principi del Next Generation Eu e su cui l’esecutivo Ue si è espresso favorevolmente.
A quelle del Pnrr si aggiungono altre risorse nazionali del Piano complementare che perseguono gli stessi obiettivi del Next Generation EU, ma in un orizzonte temporale più esteso.

I settori di intervento del Pnrr e del Piano Complementare sono articolati in sei Missioni – le aree tematiche principali su cui intervenire – individuate in coerenza con i pilastri del Next Generation EU. A loro volta, le Missioni si articolano in Componenti, che declinano aspetti più specifici attraverso Investimenti e Riforme.

Le sei Missioni in cui vengono investiti i fondi europei e nazionali sono:
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
4. Istruzione e ricerca;
5. Inclusione e coesione;
6. Salute.